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Non è facile definire Facebook: fenomeno sociale, mediatico, nuovo mezzo di comunicazione, gioco per perdere tempo davanti al PC? Forse un po’ di tutto questo. Ma è importante: ogni imprenditore deve scegliere consapevolmente se esserci oppure no. E se sceglie di esserci…
L’indole sociale della rete è stata evidente fin dal primo momento. Internet è nata come un immenso strumento di comunicazione e ha rappresentato fin dal primo momento la trasposizione di tutti i modelli di comunicazione interpersonale in una struttura “cosiddetta” virtuale slegata dai vincoli dello spazio e del tempo.

Sulla rete si può comunicare in modalità uno a uno (ad esempio con la posta elettronica, le chat e le video conferenze), uno a molti (come la televisione, tramite i siti web o i servizi di broadcasting on line), si può parlare in una modalità molti a molti proprio tramite le reti sociali. Si può dialogare in tempo reale o differito, ma comunque annullando i concetti di distanza fisica tra emittente e destinatario del messaggio.
Gli Italiani che navigano almeno una volta al mese sono circa 28 milioni (26% in più rispetto a un anno fa). Le famiglie che hanno accesso alla rete sono tredici milioni, più della metà del totale, un dato cresciuto quasi del 50% rispetto al 2007. Circa il 70% della popolazione tra i 6 e i 45 anni è connesso alla rete, mentre la percentuale scende a un pur sempre interessante 44% per la fascia tra i 45 e i 64 anni. Vi è un dato interessantissimo, inoltre, sugli ultra 65enni: in questa area tra il 2009 e il 2010 vi è stato un incremento dell’utilizzo di internet del 40%, che porta la percentuale al 7%. Questi numeri confermano che Internet va ormai considerato lo strumento di comunicazione principale su cui concentrare le proprie strategie presenti e future. E in questo panorama va contestualizzato l’utilizzo di Facebook nel nostro paese: oltre il 60% degli italiani che si collegano a internet utilizza anche Facebook.

UTILIZZO INTERNET – UTILIZZO FACEBOOK
Uomini: 12.395.000 – 7.643.120
Donne: 10.077.000 – 6.518.340
(Dati Istat – relativi alla popolazione italiana)

Anche la profilazione demografica degli utenti Facebook è interessante: solo il 18% degli utenti sono under 17, con una netta prevalenza degli utenti tra i 25 e i 54 anni (in totale il 65% circa) e con un interessante (e inaspettato) 6,21% di utenti over 55. La distribuzione tra uomini e donne vede in leggero vantaggio i primi, ma è sostanzialmente equa. La verità di questi numeri è che come imprenditori e come professionisti non possiamo non prendere nella dovuta considerazione questa realtà. Dobbiamo scegliere se esserci o meno, ma lo dobbiamo fare con consapevolezza. E se decidiamo di esserci dobbiamo farlo con oculatezza e professionalità.

Che cos’è Facebook?
Tutti ne parlano ma, per chi ancora non ne ha fatto esperienza, è un po’ un mistero. Sinteticamente possiamo dire che Facebook è un sito web il cui accesso è vincolato a una registrazione gratuita. Chi si registra diventa titolare di un profilo personale, che è una pagina interattiva composta da una bacheca, una scheda dati personale, una raccolta di immagini e video, una raccolta di note testuali. Sul proprio profilo ognuno può scrivere dei messaggi di “stato”, che sono dei brevi pensieri, pubblicare proprie immagini o link, scrivere testi più o meno lunghi, organizzare eventi e condividere contenuti pubblicati da altri utenti.
Gli utenti tra di loro possono diventare “amici”, tramite una richiesta diretta ad altri contatti rintracciati tramite un motore di ricerca. Tutti i contenuti del proprio profilo sono accessibili ai propri amici e viceversa.
Tra utenti ci si possono inviare messaggi del tutto simili alla posta elettronica. Se si è contemporaneamente collegati si può dialogare in tempo reale tramite una chat testuale. Il cuore del funzionamento di Facebook è il cosiddetto “stream”: la pagina principale del sito, infatti, è una sorta di flusso di informazioni dinamico che visualizza gli aggiornamenti su tutte le attività svolte dai propri amici: un elenco dei messaggi, delle foto, dei testi e di tutto il resto che i nostri amici hanno pubblicato.
L’interazione tra gli utenti e la viralità del mezzo è dovuta più che tutto alle tre funzioni che stanno avendo un impatto enorme anche sui meccanismi di pensiero delle persone. Per ogni contenuto pubblicato e presente nel proprio stream l’utente può:
– Cliccare sul bottone “mi piace”
– Condividere il contenuto sul proprio profilo (che quindi diventerà visibile sullo stream di tutti gli altri utenti) o inviarlo come messaggio ai propri amici
– Commentare il contenuto con un piccolo testo. In questo caso i commenti verranno visualizzati da tutti gli utenti che vedono nel proprio stream il contenuto.
Ognuna di queste azioni viene segnalata sul proprio profilo (e sullo stream dei propri amici).

Grazie a queste tre azioni Facebook è diventato il medium virale per eccellenza: stimola il desiderio di esprimere il proprio parere e di renderlo pubblico, stimola l’interazione e scatena reazioni a catena.
Per questa ragione funziona molto bene da amplificatore anche di grandi tematiche politiche e sociali che vengono dal basso, come si è ben visto nell’esito dell’ultima campagna referendaria.
Oltre ai profili, su Facebook è possibile creare anche pagine fan e gruppi. Le pagine fan sono come i profili ma si riferiscono non a persone fisiche ma ad aziende, prodotti, brand, cause, idee o altro. I gruppi sono una sorta di forum dove alcuni utenti si raccolgono per condividere dialoghi e informazioni su un determinato argomento. Non tutti hanno chiara questa differenza, che è abbastanza importante. È formalmente (e anche legalmente, quindi si rischia di lavorare molto su un profilo per poi vederselo cancellare) scorretto creare un profilo personale se si vuole realizzare la pagina della propria attività. Inoltre questo può creare delle anomalie dovute al fatto che il profilo personale nasce per indicare le caratteristiche di una persona fisica, con compleanno, studi, attività professionale. Inoltre ancora, le pagine sono strutturate per avere più utenti amministratori, dando la possibilità di delegare o dividere l’impegno della gestione dei contenuti.
È poi possibile, con un apporto professionale, realizzare all’interno delle applicazioni che permettono di migliorare l’aspetto grafico della pagina iniziale e di creare delle forme di interazione con gli utenti.

Un ottico optometrista dovrebbe essere su Facebook con la propria attività?
Ed eccoci finalmente al dunque: tutte queste premesse servivano ad arrivare a questa domanda, importantissima, che riguarda le opportunità offerte da questo canale come strumento di marketing per il centro ottico o in generale per l’impresa di commercio al dettaglio.
Sicuramente Facebook presenta numerosi vantaggi:

  1. Ci permette di aprire un dialogo importante con i nostri clienti
  2. Ci permette di creare una rete di conoscenze (fan) che si sviluppano in modo virale a partire dalle nostre conoscenze dirette e quindi sono, molto probabilmente, in target con il nostro territorio e il nostro posizionamento di marketing
  3. Ci permette di avere uno strumento gratuito di visibilità
  4. Può aiutarci a sviluppare il traffico sul nostro sito web
  5. È un utilissimo strumento di promozione di eventi e giornate speciali.

La facilità di accesso e di utilizzo del mezzo però ci espone a grandi pericoli. Creare e mantenere attiva una pagina Facebook in modo professionale richiede tempo, applicazioni e grande competenza. Bisogna essere bravi a studiare contenuti coinvolgenti, che devono essere espressi in modo corretto (dal punto di vista grammaticale e anche di efficacia) e piacevole. Bisogna essere costanti nella creazione di questi contenuti. Bisogna avere competenze grafiche e di copywriting. Insomma: per far sì che una pagina Facebook rappresenti la nostra professionalità nella vita reale, deve essere gestita con professionalità e competenza del mezzo.
Quindi, come spesso diciamo quando si tratta di affrontare la realizzazione del sito web o di campagne di e-mail marketing, la cosa importante è non sottovalutare la portata di questo strumento e la sua gestione. Si tratta di elementi ormai importantissimi del marketing mix dell’azienda e come tali vanno gestiti: pianificazione, obiettivi, strategie, risorse dedicate alla gestione, policy aziendale di comunicazione con gli utenti, attività promozionali. Con questa consapevolezza e questo impegno, si tratta di uno strumento che può dare grandissime soddisfazioni con investimenti contenuti.

Se volete iniziare, vi suggerisco un percorso:

  1. Creare la propria pagina Facebook
  2. Creare i profili personali propri e dei propri collaboratori
  3. Iniziare a suggerire ai propri amici e agli amici degli amici di diventare Fan della pagina
  4. Inserire quotidianamente spunti, contenuti, immagini, suggerimenti e stimoli che possano favorire l’interazione
  5. Leggere, commentare e condividere le attività dei propri amici e contatti, essere attivi è il modo migliore di avere visibilità
  6. Rispondere e partecipare ai dialoghi che si creano sulla nostra pagina
  7. Se si vogliono ottenere migliori risultati, ci si può rivolgere a professionisti che possano personalizzare graficamente la propria pagina e creare applicazioni apposite per migliorarne l’efficacia e la capacità di coinvolgimento.

Gli errori da non commettere mai:
– Inserire messaggi inutili e privi di interesse tanto per “scrivere qualcosa”
– Condividere sulla propria pagina catene, link stucchevoli e non attinenti, messaggi troppo personali, citazioni o foto volgari o sexy
– Scrivere in un linguaggio non corretto
– Utilizzare immagini non curate o approssimative, amatoriali, non adeguate
– Inserire commenti di carattere troppo politico o fazioso, commenti razziali, nomi commerciali di altre aziende.

Un’altra cosa importante che, anche in questo caso, vale un po’ sempre per la comunicazione su internet, è percepire come la Rete sia un sistema complesso e pervasivo che modifica gli schemi cognitivi delle persone che ne diventano utilizzatori abituali. Per comprendere questi meccanismi e riuscire a interagire e farne parte bisogna esservi dentro con profondità.
“Su Internet non basta esserci, bisogna viverci”: Credo che questa sia la sintesi più importante.
Per chi è già sul social network vi invitiamo a diventare nostri amici, cercate